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Il mal di testa è una sensazione di oppressione a livello delle tempie che condiziona le intenzioni e i propositi della giornata, per non parlare della rapidità di azione e decisione.

Il termine scientifico di ciò che viene comunemente indicato come mal di testa è cefalea ma occorre di volta in volta individuare i sintomi per poter classificare un disturbo che ne conta almeno 150 diversi sottotipi. I più rilevanti sottotipi sono l’emicrania, la cefalea di tipo tensivo (la più frequente e può essere episodica o cronica) e la cefalea a grappolo (di più raro riscontro, caratterizzata da dolori violenti in genere nella zona orbitaria e frontale, quasi a ore fisse).

Si parla di emicrania invece quando avvengono almeno 5 episodi che soddisfano determinati criteri di durata dell’attacco (dalle 4 alle 72 ore) e presentano caratteristiche come: localizzazione unilaterale, dolore pulsante, eccessivo affaticamento in reazione ad azioni quotidiane come salire le scale.I sintomi associati al mal di testa sono nausea, eccessiva sensibilità alla luce o al buio.

Gli alimenti che potenzialmente potrebbero scatenare o contribuire ad accentuare il mal di testa si dividono in tre gruppi:

1. Alimenti ricchi di istamina, una sostanza azotata coinvolta in molte reazioni cellulari ad azione pro-infiammatoria.
Sono: formaggi fermentati, salumi stagionati, alimenti inscatolati, alcuni tipi di pesce fresco (tonno, sardine, salmone, filetto d’acciuga), spinaci, pomodori e carne di maiale.

2. Alimenti ricchi di tiramina: molti tipi di formaggi (eccetto parmigiano e mozzarella), salumi, pesce (caviale, aringhe, tonno), uva, fichi, patate, fave, pomodori, spinaci e cavolfiori.

3. Alimenti di uso comune contenenti bisolfiti, sostanze addizionate agli alimenti per la loro azione anti-muffa come vino, birra, bevande analcoliche, aceto e alimenti in scatola.

Altrettanto importanti sono la digestione e l’assimilazione degli alimenti da parte dell’apparato gastro-intestinale, perché molto spesso difficoltà digestive a carico di stomaco, fegato o intestino e/o la presenza di disbiosi intestinale possono scatenare o aggravare l’incidenza degli attacchi di mal di testa. Da non sottovalutare eventuali anemie o carenze di particolari vitamine.

Da preferire quindi un’alimentazione naturale e soprattutto variata con alimenti freschi, stagionali, poco raffinati e di provenienza biologica. Inoltre è importante:

– cercare di regolarizzare il sonno: dormire poco o troppo può portare a un frequente mal di testa;
– non abusare di antidolorifici. Il loro consumo compulsivo non soltanto non serve e non è efficace, ma favorisce addirittura la trasformazione dell’emicrania da episodica a cronica.

Consiglio piuttosto di provare con l’olio essenziale di menta. Secondo uno studio tedesco, l’olio essenziale di menta piperita permette di ottenere una significativa riduzione del dolore. Basta applicarne qualche goccia sulla fronte e sulle tempie. Anche una soluzione di mentolo al 10 per cento, se strofinata sulla fronte e le tempie può alleviare il dolore nel giro di poche ore.

Oppure provate questo rimedio semplicissimo: tagliate una patata in diverse fettine e poi applicatele sulle tempie, sulla fronte o sugli occhi. Per tenerle ferme in modo che aderiscano bene alla testa, provate a bloccarle con una fascia, una cuffietta da doccia o un foulard. Basta mezz’ora per far sparire il dolore.

Infine, anche una tisana rilassante alla camomilla o alla valeriana può aiutarvi a rilassarvi e a sentirvi meglio.