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Infezioni e intossicazioni alimentari, consigli utili

Ne esistono al mondo più di 250 tipi e continuano ad aumentare. Stiamo parlando di infezioni e intossicazioni alimentari, causate da microrganismi ingeriti attraverso il cibo. In Italia, ogni anno, vengono registrati circa 23.000 casi di salmonellosi e il doppio di infezioni da campylobacter, un batterio ospitato soprattutto dalla carne di pollo, mentre non è possibile quantificare i casi, meno preoccupanti, di gastroenteriti dovuti all’assunzione di alimenti contaminati da germi o tossine. Ma come mai il fenomeno è in aumento?

I fattori sono diversi: il diffondersi di cibi provenienti da paesi lontani, gli allevamenti intensivi, il ricorso sempre più frequente a pasti pronti o consumati fuori casa. Ma anche la ridotta disponibilità di tempo delle famiglie, che rende meno attenta la preparazione e la conservazione dei cibi. E se poco puoi fare quando consumi pasti pronti per assicurarti che le norme igieniche siano state seguite correttamente, molto invece dipende da te per i cibi che prepari a casa, a partire dal carrello del supermercato e da come riponi gli alimenti nel frigorifero o nella dispensa. Ecco, passo dopo passo, quello che devi sapere per proteggere la tua spesa (e la tua salute), conservandola alla perfezione.

Occhio agli acquisti

Non basta guardare le date di scadenza o di confezionamento: butta l’occhio anche sull’aspetto degli involucri: scatole di latta arrugginite o ammaccate oppure di cartone danneggiato, sono indice di cattiva conservazione nei magazzini Anche i contenitori rigonfi (per esempio di latte, succhi, yogurt) vanno scartati: il loro “bombaggio” è dovuto alla proliferazione di microrganismi. Un’altra accortezza è controllare la temperatura dei banconi refrigerati, che devono avere un termometro : per frutta e verdura deve essere inferiore ai 7-8 C°, altrimenti il processo di deterioramento è più veloce e una volta portati a casa gli alimenti durano meno. Per latticini e insaccati, invece, la colonnina deve trovarsi tra i 3 e i 5 °C. Infine, la temperatura per i surgelati deve essere invece inferiore ai -18°C. A proposito, non acquistare confezioni ricoperte da uno strato di ghiaccio: significa che quel surgelatore ha subito variazioni termiche e il prodotto si è prima scongelato e poi ricongelato. Tieni conto che non tutti i microrganismi muoiono con la surgelazione ma rallentano la loro proliferazione: appena la temperatura si alza riprendono a riprodursi. Quando fai la spesa acquista per ultimi i prodotti dal banco frigo e i surgelati, riponendoli subito in una borsa termica, meglio se dotata delle apposite mattonelle di ghiaccio sintetico. E tratta con delicatezza frutta e verdura, sistemandoli in cima al carrello o in una borsa a parte in modo che non si ammacchino e si guastino in fretta.

Organizza bene il frigorifero

Una volta a casa, riponi immediatamente i surgelati nel freezer, che dovrebbe avere una temperatura minore o uguale a -18 °C. Poi inizia a riempire il frigorifero partendo dallo scomparto più freddo, cioè quello più basso, sopra i cassetti per frutta e verdura, e che ha una temperatura di circa 2°C. Qui dovrebbero trovare posto carne e pesce: per conservarli al meglio, vanno tolti dal loro incarto (il pesce va anche eviscerato e lavato) e riposti nelle apposite scatole ermetiche munite di griglia sotto cui si raccoglie il siero, che è terreno fertile per la proliferazione di batteri. Se non li consumi entro 24-48 ore, congelali. In questo caso tieni conto che il tempo di conservazione del pesce varia a seconda dal contenuto in grassi delle diverse specie. Pesci come sgombro, tonno, salmone, vanno consumati entro tre mesi mentre quelli più magri, come merluzzo e sogliola, si conservano per oltre sei mesi. In ogni lo scongelamento di carne e pesce deve avvenire lentamente, passando dal freezer al frigorifero: così si impedisce la proliferazione di microrganismi e mantieni intatta la consistenza dell’alimento. L’acqua congelata trattenuta nelle fibre ha la possibilità, sciogliendosi lentamente, di essere riassorbita in buona parte dal muscolo così la carne resta tenera e gustosa. Sempre nel ripiano inferiore puoi riporre anche gli affettati, soprattutto se hai già iniziato a consumarli.

La zona centrale del frigo è adatta ad accogliere latte, yogurt, panna fresca, ricotta e mozzarella. Quest’ultima è molto delicata: per apprezzarne ancora di più il sapore consumala presto, dimezzando la data di scadenza. Salendo di un ripiano, ma sempre nella parte centrale, puoi sistemare formaggi a media stagionatura, salumi sottovuoto ed eventuali cibi cotti: sughi, verdure, ed avanzi di vario tipo. Nello scomparto in alto (6-8°C) riponi gli altri cibi: burro, formaggi stagionati, uova nel loro imballaggio, mentre nello sportello di chiusura laterale (10-12 °C) tutti quegli alimenti che necessitano di meno refrigerazione: bibite, sottaceti, salse, conserve, barattoli di marmellata già aperti.