Il genere curcuma appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae e comprendente 80 specie conosciute tra le quali, quella più utilizzata in alimentazione e in fitoterapia, è la Curcuma longa.
Infatti mentre il sapore è molto volatile, al contrario, il colore si mantiene inalterato nel tempo. Per questo motivo è una sostanza che viene largamente impiegata nel ramo alimentare come colorante (INCI: E 100) di molti alimenti come il formaggio, yogurt, mostarda, brodi vari in scatola e altri ancora vengono spesso colorati con derivati della curcuma.
Pianta erbacea perenne, che raggiunge un’altezza massima di circa 1m, nasce spontanea in Asia meridionale, dall’India alla Malesia, in regioni a clima tropicale, con temperature normalmente comprese tra 20 °C e 35 °C e con elevata piovosità. Allo stato coltivato la curcuma è presente in moltissime aree tropicali o subtropicali, in particolare in Asia e in Africa.
Le foglie sono grandi, lunghe da 20 a 45 cm, con picciolo allungato. I fiori sono raccolti in una vistosa pseudo-infiorescenza ricca di grandi brattee verdi in basso e bianche o violacee in alto. Le brattee verdi formano una serie di tasche, che ospitano grandi fiori gialli (con possibili sfumature arancioni). La radice è un grosso rizoma cilindrico, ramificato, di colore giallo o arancione, fortemente aromatico, che costituisce la parte utilizzata (droga) della pianta.
Sulle proprietà della curcuma si è detto moltissimo in questi ultimi anni. I benefici di questa polvere dal colore giallo intenso sono davvero moltissimi: previene e riduce le infiammazioni, rafforza il sistema immunitario, è un portentoso antietà, depura, favorisce la digestione, cura le infezioni. La curcuma si assume come integratore, in compresse, oppure in polvere, come ingrediente principale di tisane e bevande o in aggiunta ad altre pietanze. Basta un cucchiaino da tè di curcuma, aggiunto a zuppe, riso, ragù vegetali e pesce, per fare scorta della giusta dose quotidiana di antiossidanti.
Affinchè i principi attivi della curcuma (la curcumina è il principale) vengano assorbiti dal nostro organismo, però, è bene seguire alcuni consigli. La curcumina, infatti, ha una bassa biodisponibilità, cioè è disponibile solo in minima parte per il nostro organismo in quanto una vasta percentuale di quella assunta viene espulsa con urina e feci, indipendentemente dalla quantità di polvere che si ingerisce. Per aumentare dunque la biodisponibilità, la curcuma dovrebbe essere presa insieme a cibi grassi (la curcumina è liposolubile), pepe nero (la piperina favorisce l’assorbimento della curcumina), a una temperatura superiore a quella ambientale (anche il calore aumenta la solubilità della curcumina, basta che il periodo di riscaldamento non superi i 15 minuti).
Per mettere in pratica questi consigli nella vostra cucina, vi consiglio:
– Aggiungere della curcuma a insalate, piatti e minestre (questi ultimi due vengono consumati caldi e favoriscono ulteriormente l’assorbimento dei principi attivi) che condirete con olio extravergine di oliva o di lino
– Preparate un integratore da prendere la mattina a digiuno: prendete un cucchiaino di olio di lino e aggiungeteci mezzo cucchiaino di curcuma e un pizzico di pepe macinato fresco.